Materiali - Stivali
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- Pubblicato: Giovedì, 15 Ottobre 2009 14:46
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- 15 Ott
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1.1.2 Stivali
Gli stivali, alti fin sotto il ginocchio, lisci senza lacci, stringono bene il piede, per fornire un appoggio sicuro (ma non devono essere tanto stretti da far male!). Un piede "libero" ha maggior sensibilità e resta più caldo (la circolazione non è impedita).
La suola ben scolpita è essenziale per l'aderenza sulla roccia umida e sovente fangosa. Gli stivali da grotta non sono foderati internamente, per facilitarne l'asciugatura; però anche dei normali stivali, leggermente foderati internamente, risultano più che adeguati.
La comunità degli speleologi è suddivisa in due fazioni a riguardo delle calzature da grotta: quelli pro stivali e quelli pro scarponi. Pur riconoscendo che in determinate situazioni gli stivali "devono" essere rimpiazzati dagli scarponi (per esempio negli inghiottitoi d'alta montagna coperti di ghiaccio o nelle grotte nel ghiaccio), riteniamo gli stivali nettamente migliori degli scarponi per le grotte pre-alpine. Gli scarponi infatti sono troppo rigidi, non abbastanza impermeabili, più pesanti, più bassi, e non offrono una tanto migliore aderenza degli stivali sulla roccia, bagnata e fangosa, in grotta.
Altri due svantaggi degli scarponi sono la facilità di usura (specialmente per quelli in pelle e tela; forse cio` non vale per gli scarponi in plastica) e la presenza di gancetti di chiusura che si possono impigliare.
Un problema comune a stivali e scarponi sono i sassolini. Per prevenirlo si portano la gambe della tuta sopra gli stivali e, se serve, fermate da un elastico. In genere le gambe della tuta non sono abbastanza lunghe per gli scarponi. Come suggerimento (mai sperimentato) proponiamo l'uso di ghette indossate sopra gli scarponi e sotto le gambe della tuta.
Naturalmente quando entrano sassolini nelle calzature, la cosa da fare è fermarsi e toglierli, sfilando e pulendo la calzatura appena possibile, invece di proseguire sopportandone il fastidio.