Anche lo scorso fine settimana abbiamo deciso di entrare nella pancia del Corchia dal Farolfi, con la consueta comodità che questo buco offre, del tipo che se bevi un bicchiere d’acqua in più prima di passare puoi anche rinunciare e stare a casa.Da diligenti ex corsisti assetati di speleo-conoscenza quali siamo, abbiamo colto al volo l’occasione per affrontare un’esperienza nuova che presenta aspetti molto affascinanti rispetto a quello a cui siamo stati abituati negli scorsi mesi: il disarmo.Arrivati al campo Erica ci dividiamo in tre squadre: due si occupano di effettuare nuovi rilievi, mentre a noi, volontari di un gruppetto misto di più o meno esperti speleo nostri compagni in questa avventura, tocca recuperare le corde dal Demonolatraie (già il nome è presagio di semplicità ed accoglienza), un pozzo di circa un centinaio di metri totalmente diverso da quello che ci aspettiamo.La partenza inganna: ti cali per una quarantina di metri tra due pareti a circa due metri di distanza fino al primo frazionamento, lo superi e qui inizi a capire che c’è qualcosa di strano. Si sta stretti, ma per adesso tutto nella norma, strusci un po’ dappertutto ma passi senza grosse difficoltà fino al secondo frazionamento.
Leggi tutto: Between a rock and a hard place“LIBBBERAA!!!”
“Posso avere una sfoglia al riso?”
“Io vorrei una brioche con la marmellata”
“Una pasta ai frutti di bosco, per favore”
“Io un latte di soia col cacao, grazie”
Leggi tutto: Traversata Fighera (Becco) - Farolfi
Secondo appuntamento al progetto svolto nel ponte del primo maggio, ecco la relazione di Cristian del GSAV.
Località: bivacco Erika e Gallerie Perdute-Antro del Corchia- Stazzema(LU)
Data 01-05-2014 ora ingresso: 16:30
Data 03-05-2014 ora uscita: 19:00
Partecipanti: Cristian Leonardi (GSAV), Silvio Pierini (GSPI), Paolo (Kunze) Brunettin (GSLunense), Susana Livia Crespo (GSLunense), Anna Gelfi (GSLunense), Alberto (Kraft) Dal Maso (Associazione XXX ottobre-Trieste).
Lo studio di un sistema carsico è un'operazione complessa che si protrae nel tempo cercando di fare ipotesi sullo sviluppo e l'evoluzione dello stesso, in cui interagiscono molteplici fattori, legati soprattutto all’assetto geo-strutturale del corpo roccioso in cui il sistema si sviluppa e alle vicende tettoniche e paleo-idrologiche che si succedono nel tempo. Distinguere gli effetti dei primi fattori, che hanno un ruolo essenzialmente passivo, dai secondi, che invece interagiscono attivamente con lo sviluppo del sistema carsico, non è semplice e richiede prima di tutto la modellizzazione tridimensionale accurata delle grotte conosciute. Studi di questo tipo sono di fatto perseguibili sono in quei sistemi dove le esplorazioni speleologiche hanno permesso una conoscenza approfondita del reticolo sotterraneo. Il Complesso Carsico del Monte Corchia (Alpi Apuane, Toscana) è uno dei sistemi carsici maggiormente sviluppati e meglio conosciuti del territorio italiano con uno sviluppo stimato di almeno 60 km e una profondità di 1187 m. La complessità del sistema e la lunga e tormentata storia esplorativa, condotta su molti fronti e da gruppi diversi, hanno reso difficile la stesura e l’aggiornamento di un rilievo completo ( L. Piccini - Talp 46 ).
Leggi tutto: Progetto O.R.CO.Questo tutorial servirà a illustrare la realizzazione di un semplice data logger, low cost, per il monitoraggio ambientale di temperature , nel nostro caso in grotta, e registrarle in una SD-Card. Il cuore del progetto è Arduino una piattaforma hardware low-cost programmabile, con cui è possibile creare circuiti "quasi" di ogni tipo per molte applicazioni, soprattutto in ambito di robotica ed automazione. Un particolare molto importante, ogni programma che si scrive su Arduino sarà naturalmente avviato a loop() finché non si toglie l'alimentazione dal dispositivo. Quando lo colleghiamo ad una fonte di alimentazione (ad esempio la USB del PC o anche una comunissima Batteria da 9V) si accende e avvia il programma caricato dall'IDE a loop infinito. Questo continua fino a quando non togliamo la batteria o stacchiamo il cavo.
Leggi tutto: Data Logger con Arduino1° Stage di avvicinamento alla Speleologia
Gruppo Speleologico Lunense
Il week end del 9-10-11 Novembre 2013 ha visto il gruppo Speleologico Lunense impegnato nella realizzazione del primo stage breve di avvicinamento alla speleologia. Con poche sicurezze riguardo il possibile esito dell’esperienza, il gruppo si è attivato per progettare le tre giornate in cui si è sviluppato il programma, ed organizzare la logistica necessaria per realizzare questa nuova formula di primo approccio all’attività speleologica.Prima esperienza per il GSL, lo stage è nato dalle riflessioni ed ipotesi già maturate all’interno della scuola nazionale CAI di speleologia, ma soprattutto per dare risposta al desiderio di molti di esperire il mondo ipogeo e cimentarsi con le più semplici ma fondamentali tecniche di progressione in grotta. Già sperimentata da pochi altri gruppi speleo, questa formula è stata pensata come primo passo propedeutico al corso completo di avvicinamento alla speleologia, per dare l’opportunità a più persone di poter vivere una breve esperienza che potesse restituir loro riferimenti reali e più precisi circa l’esperienza speleologica, e maggiori elementi per valutare il proprio interesse e motivazione all’attività. L’interesse e la partecipazione ha superato di gran lunga ogni nostra aspettativa, il gruppo delle persone interessate si è infatti ingrandito di giorno in giorno fino a raggiungere il numero di 13 stagisti, ma quello che con piacere e soddisfazione notiamo fin dall’inizio è che si tratta di giovani ragazzi che si rivelano ben motivati e curiosi. Lo stage si è svolto in tre incontri: uno teorico (venerdì sera), e due pratici dei quali uno in palestra in ambiente montano (sabato) e uno in grotta (domenica). Venerdì sera presso la sede della sezione CAI della Spezia, dopo la presentazione del corso del presidente del gruppo Daniele Sigismondi, i partecipanti sono stati brevemente introdotti ed avvicinati all’esperienza speleo attraverso una lezione teorica, formulata e sviluppata ad hoc per lo stage, dagli istruttori Paolo Brunettin e Michele Pazzini che hanno illustrato e spiegato le basilari ma fondamentali nozioni di speleogenesi, attrezzatura, abbigliamento, alimentazione, tecniche di progressione e buone norme da mettere in atto durante l’attività in grotta.
Sabato i ragazzi hanno potuto cimentarsi concretamente con le attrezzature e le tecniche di progressione simulate in palestra. Condizionata dalle cattive condizioni meteo, la numerosa compagnia di novizi e non, si muove di buon mattino da Sarzana per raggiungere la cava della Formica in Apuane, teatro delle prime manovre, spazio che condividiamo fattivamente con gli amici speleo dei gruppi di Pietrasanta e Carrara anche loro impegnati nel corso d'introduzione.
In breve tutti hanno addosso l’attrezzatura e dopo un breve cerchio iniziale , Raffaella può dare le prime indicazioni circa gli strumenti che andranno ad utilizzare e il loro impiego, tutti gli stagisti, accompagnati dalle indicazioni degli istruttori, possono iniziare a maneggiare corde ed attrezzi, e sperimentare le tecniche di utilizzo. Alcune ore di lavoro in cui all’interno della cava si muovono, simili a ragni, su e giù per le corde, i numerosi aspiranti speleologi, e i lavori si concludono prima che arrivi il buio;
ancora con un momento di condivisione per mettere in comune impressioni ed eventuali dubbi, dare indicazioni per il giorno dopo e, stanchi ma tutti soddisfatti, possiamo riavviarci alle auto dove ci attende, come ormai di consueto, il vino per il brindisi finale (grazie Gian) che naturalmente condividiamo anche con gli amici speleo. E domenica l’atto finale. Come programmato ci aspetta una semplice uscita alla piccola ma bella grotta di Quaratica, dal paese omonimo da cui prende il nome in provincia della Spezia, che ben si presta ad un primo approccio grazie alla sua varietà di ambienti. La numerosa compagnia si divide in due gruppi, che, guidati e coordinati dai due istruttori e dagli istruttori sezionali, percorreranno in senso inverso il breve percorso che si chiude ad anello nei pressi dell’entrata della grotta. La progressione procede senza problemi e tutto sommato velocemente, visto il numero dei neofiti, tra un pozzo, una strettoia, una condotta e saltini, accompagnati dallo stillicidio abbondante presente in alcune zone della grotta. I due gruppi si incontrano sul fondo dove tutti insieme possiamo amichevolmente mangiare qualcosa aspettando di riprendere la risalita invertendo i percorsi. Anche la salita avviene in tranquillità sospinta dall’entusiasmo e il clima sereno che si è creato nel gruppo. Notiamo con piacevolezza infatti che nessun viso è teso, nessuno sguardo preoccupato, e il sorriso e la soddisfazione non mancano negli occhi dei giovani esploratori speleo. Ci si ritrova tutti nuovamente dove i due percorsi confluiscono per rilassarsi insieme negli ultimi minuti in ambiente ipogeo, prima di avviarci uno dopo l’altro all’uscita della grotta e poi alle auto dove ci attendono abiti asciutti e soprattutto il vino per il brindisi finale in cui la felicità e la soddisfazione per la buona riuscita dell’esperienza si esprime vivacemente nell’allegria del gruppo.
È appena tardo pomeriggio, la fame è tanta…… e come può concludersi un’uscita speleo se non con le gambe sotto un tavolo? Così ci si saluta dopo una pizza e un bicchiere di birra…. Con la promessa che…per chi vuole….. non finisce qui….!!!
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Quando le nevi iniziano a sciogliersi, le giornate ad allungarsi, sbocciano i primi fiori, gli animali si risvegliano ed abbandonano le tane,
alcuni speleologi escono dai propri buchi e vanno alla ricerca di...torrenti!
A fine giugno, animati da questo spirito, un corposo gruppo di speleo lunensi, pisani e garfagnini, si è imbarcato alla volta delle fresche e dolci acque dei torrenti corsi.
A sostegno della 'spedizione' c'erano la curiosità accresciuta dentro di noi da pubblicazioni, racconti ed immagini della Corsica e la presenza sull'isola di Noah, uno speleo garfagnino che ne stava frequentando assiduamente le montagne per la stesura della tesi di laurea e che poteva offrirci conoscenze maturate sul campo.
Nonostante un primo sconforto dato dalla scoperta della concomitanza con il Tour de France ( che con la chiusura di strade ci ha complicato alquanto la permanenza!), riaccesosi poi per il clamoroso ritardo del traghetto, l'esito è stato più che positivo: torrenti spettacolari_la sofferenza dei lunghi avvicinamenti è stata ampiamente ripagata dalla ludicità e bellezza del Vaccà e del Purcaraccia_ ed un estivissimo campeggio in riva al mare, con la tenda sulla spiaggia e le onde a cullare il nostro sonno.
Assetati ancora di torrenti, ad agosto abbiamo programmato un'ulteriore escursione in acque non italiane alla ricerca dei BARRANCOS della Sierra de Guara, spinti anche stavolta dai racconti leggendari di chi, come Luchino, vi era già stato più di un decennio e mezzo fa (quando era ancora un ragazzino) e che, date le condizioni meteorologiche eccezionali (che permettevano la discesa di torrenti altrimenti non praticabili in questo periodo dell' anno), era desideroso di ritornarvi.
La Sierra de Guara è un massiccio montuoso prepirenaico che accoglie circa 70 torrenti, nei quali ha avuto inizio la storia del barranquismo (canyonig spagnolo): un vero parco giochi! come resistere al richiamo?!
Giunti alla meta dopo un lungo viaggio (interrotto in Francia per la discesa del Lech), Luchino ha stentato a riconoscere la Sierra:
sebbene sembri ancora di essere in una scenografia da film western, la frugalità e asperità del paesaggio sono state stemperate dalla crescente antropizzazione del territorio;
Rodellar è diventata una colonia internazionale di canyoners, climbers, escursionisti..per strada, nei locali, ovunque, si incontra gente 'armata' di corde, caschi, sacchi;
l'ambiente é elettrizzante!
elettrizzante ed elettrico: dopo appena due giorni dal nostro arrivo e la discesa del Formiga, Gorgonchon si é scatenato un temporale pirotecnico che ci ha costretto a rivedere i nostri progetti: abbiamo comunque deciso di intraprendere la discesa del Mascun (Raisin+Mascun Superior+Oscuros de Otin+Mascun Inferior), ma le sue acque erano lattiginose, color 'cafè con leche' e, nonostante il fascino della pietra ben levigata e dei faraglioni, l'esperienza è stata penalizzata dall'impossibilità di vedere le insidie del fondale e quindi di tuffarsi; quindi, dopo aver vagato per il territorio in attesa di un miglioramento delle condizioni acquatiche ed alla ricerca di torrenti fruibili (tra cui il ruvido Cueva Cabrito), abbiamo deciso a malincuore di cambiare zona, di spostarci verso i Pirenei e la Valle dell'Ordesa, rimandando l'atteso incontro con il Peonera e il Gorgas Nigras ad una avventura futura.
Anche qui la pioggia è stata una costante ed un parametro ricorrente con cui confrontarci nella organizzazione delle attività: la programmazione è stata quindi di volta in volta giornaliera, la sveglia suonava sempre prima e i nostri nasi erano per lo più rivolti verso l'alto, nel tentativo di interpretare ed indovinare la volontà delle nuvole.
Leggendo queste righe viene da pensare a questo viaggio come una corsa verso le acque ed una diaspora rincorsi dalle acque!
Ed è stato proprio così, perché il torrentismo è una questione di acqua!
Le stesse piogge che, cadendo copiosamente durante l'arco dell'anno, avevano reso fruibili i torrenti, ci hanno poi interdetto il loro accesso!
Il fato è stato un po' nefasto nei nostri confronti, ma l'imprevedibilità della natura è una condizione che va accettata a priori e con cui mediare necessariamente quando si praticano attività all'aria aperta!
non si possono maledire le piogge poiché "rovinano i nostri giochi", essendo state le stesse ad averli resi possibili, modellando le montagne con il loro scorrere millenario.
L'attesa, l'osservazione e lo studio sono parte integrante del torrentismo, disciplina assai complessa che al più evidente aspetto ludico e ricreativo affianca anche una buona preparazione tecnica ed una capacità di lettura del territorio.
Ecco perché, nonostante l'imprevedibilità intrinseca, consiglio a tutti di intraprendere un 'viaggio per torrenti', poiché, al di là del divertimento assicurato, il torrentismo è una valida chiave di conoscenza del territorio, sia che si tratti di un breve weekend vicino a casa o un soggiorno più lungo e lontano, obbligandoci a confrontarci e a mediare con le contingenze ambientali e culturali dei luoghi.
Dall'inizio dell'estate 2013, Il Gruppo speleologico lunense si è unito ad una iniziativa esplorativa dell'Unione Speleologia Pratese e di Leonardo Piccini, libero speleologo toscano, all'Abisso Bombassei. L'abisso si apre con una profonda fenditura nella roccia nel fianco ovest del pizzo delle Saette a quota 1565 m s.l.m .La cavità è stata scoperta dal Gruppo Speleologico Bolognese negli anni 60.
Leggi tutto: Continuano le esplorazioni all'abisso Bombassei“Quel ramo del lago di Como che volge al sottosuolo, in una catena non interrotta di giunzioni..racconto semiserio della Traversata Fornitori-Stoppani- Area 58 in Val Tivano”.E' venerdì finalmente, le persone “normali” dopo una settimana di lavoro sognano un bel divano e una cenetta tranquilla prima del sabato....ma noi del GSLunense, che normali non siamo....eccoci pronti a partire dalla Spezia con destinazione Como, pian del Tivano!
Leggi tutto: Traversata Fornitori - Stoppani - Area 58
Una bella giornata di sole riscalda le pietre e la roccia di questo monte, il Corchia, ma a noi, speleo in esplorazione, interessano le sue radici che si estendono per chilometri nel buio. Ci siamo ritrovati sul versante nord alla ricerca di una location per il campo estivo, il nostro interesse è focalizzato sulla Buca del Cane, una grotta esplorata negli anni 30 e rivisitata negli anni successivi anche da speleo inglesi.
Leggi tutto: Buca del Cane - Campo estivoVersione del catasto navigabile che permette di visualizzare le grotte vicine alla propria posizione. È poi possibile eseguire misurazioni di distanze e aree direttamente sulla carta.
Ebbene si! Anche quest'anno non potevamo rinunciare al ormai consueto appuntamento della festa di inizio estate: Sabato 22 e Domenica 23 giugno presso il centro sport avventura Brugnato (uscita casello di Brugnato) ci sarà ancora modo di stare insieme e divertirsi.
Il programma avrà inizio sabato mattina alle 10:30 presso la sala convegni di Brugnato dove la Sezione CAI della Spezia e la Sottosezione CAI di Brugnato si racconteranno con una serie di proiezioni.
Nel pomeriggio dalle 14 intrattenimento per ragazzi che potranno cimentarsi con gli attrezzi di progressione in grotta, e altri giochi divertenti. E per la serata.... cena speleo, musica e ballo con i Manolo Strimpelli Naitorkestra.
Chi vuole, e chi non ce la fa a tornare a casa può fermarsi per la notte con tenda o sacco a pelo.
Domenica 23, chi lo desidera potrà partecipare alla visita della grotta di Cassana oppure provare la discesa di rafting sul fiume Vara.
Per informazioni o per prenotare la presenza a cena scrivi a :
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
gni grotta è dotata di numerose informazioni, come da database del Catasto, che sono accessibili attraverso un semplice click: si apre un pop-up con tutti i dati, tra i quali, quando presente, un link alla scheda del rilievo, ospitata sul sito web della FST. Un semplice copia e incolla dei valori delle coordinate geografiche nel campo ricerca di Google Earth, permette di visualizzare la singola grotta nel programma di Google. La mappa a tutto schermo funziona sui dispositivi mobile. La mappa è dotata di un bottone di geo-localizzazione, che permette di trovare la propria posizione in carta.
31 Maggio 1/2 Giugno Corso di Idrogeologia
il Gruppo Speleologico Lunense e il Gruppo Speleologico Archeologico Versiliese, organizzano il corso di Idrogeologia carsica, valido come aggiornamento tematico dei quadri della SNS CAI e corso di terzo livello SSI.
Il corso intende fornire gli elementi teorici di base per comprendere i principi fisici fondamentali che, regolando l'interazione acqua – terreno - roccia, presiedono ai movimenti dell'acqua nel sottosuolo. Il ciclo dell'acqua viene delineato nella sua globalità, per evidenziare le strette interazioni esistenti tra apporti meteorici, paesaggio, assetto antropico del territorio, scorrimento idrico superficiale e circolazione idrica sotterranea. L'obiettivo è rendere fruibili gli strumenti di indagine e le metodologie operative necessarie all'acquisizione del quadro conoscitivo per la gestione delle principali problematiche idrogeologiche.
Programma:
Venerdì 31 Maggio 2013
Ore 9.30-10.15 Caratteristiche fisico-chimiche delle acque sotterranee (Matia)
Ore 10.30-11.15 Traccianti isotopici dell’acqua e loro applicazione nei sistemi carsici (Marco)
Ore 11.30-12.15 Biologia delle acque sotterranee (Tiziana)
Ore 12.30-13.00 Discussione
Ore 13.00-14.30 Pausa Pranzo
Ore 14.30-15.15 Teoria sul campionamento acque e metodi analitici (Matia e Marco)
Ore 15.30 – 18.00 Campionamento delle acque e analisi in situ (Matia e Marco e Tiziana?)
Sabato 1 Giugno 2013
Ore 9.30-10.15 Idrogeologia degli acquiferi carsici (Leonardo)
Ore 10.30-11.15 Metodi di studio idrogeologico di un sistema carsico: monitoraggio in continuo (FST)
Ore 11.30-12.15 Metodi di studio idrogeologico di un sistema carsico: prove di tracciamento (FST)
Ore 12.30-13.00 Discussione
Ore 13.00-14.30 Pausa Pranzo
Ore 14.30-15.15 Costruzione dei captori (FST)
Ore 15.30-18.00 Prova di tracciamento (FST e Leonardo)
Domenica 2 Giugno 2013
Ore 9.30-15.30 Escursione con visita a sorgenti carsiche e/o in grotta
Sede del corso:
Rifugio Adelmo Puliti
Arni di Stazzema
Telefono rifugio 334.9889306
http://www.rifugiopuliti.it
Per scaricare il pieghevole del corso DOWNLOAD