L'unico punto fermo che abbiamo e da cui partiremo è che nel momento in cui siamo certi che si è instaurato un rapporto di accompagnamento, il soggetto che viene considerato accompagnatore è responsabile di quanto può accadere, se ha agito con colpa.
l due problemi fondamentali saranno, pertanto, scoprire
Leggi tutto: Responsabità dell'accompagnamento
Gli ISTRUTTORI e ACCOMPAGNATORI del Club Alpino Italiano, nonché tutti coloro che operano nel C.A.I. Svolgono una Attività Lecita, riconosciuta dallo Stato, purché svolta in modo gratuito ai soli fini associazionistici senza retribuzione altrimenti è un Abuso di Professione.
LEGGE 11 agosto 1991, n. 266
Legge-quadro sul volontariato.
(G.U. n.196 del 22 agosto 1991)
Leggi tutto: Volontari legge 266/91
Il Club Alpino Italiano nasce il 23 ottobre 1863 "nel Castello del Valentino, in Torino, all'una pomeridiana", come si legge nel "processo verbale della prima adunanza dei soci".
La vera fondazione risale a qualche mese prima (il 12 agosto 1863) quando Quintino Sella, scienziato e statista biellese, sale al Monviso con tre amici. Sulla montagna che dà vita al Po, in Quintino Sella nasce l'idea di radunare gli alpinisti italiani in un Club come era avvenuto l'anno prima in Gran Bretagna e in Austria, e pochi mesi avanti in Svizzera. Il CAI ebbe sede dapprima a Torino, e poi la sede legale e centrale fu trasferita a Milano in via Enrico Petrella 19, dove si trova tuttora.
Pericolo e Rischio:
Pericolo: fattore oggettivo, è legato all’ambiente della montagna e dell'attività speleologica.
Rischio: fattore soggettivo, è graduabile in funzione alla preparazione con cui affronto i pericoli della montagna e dell'attività speleologica.
L’andare in montagna presenta dei pericoli.
Chi va in montagna, sa e non può non sapere che si espone a dei rischi .
È un concetto da ricordare agli accompagnati
La montagna o la grotta sicura non c’è .
Leggi tutto: L' accompagnamento
Ovvero il 17°esimo Ingresso del Corchia, Il 2° della regione del complesso chiamato Abisso Farolfi.
E’ dal 2010 che stiamo alla ricerca di un ingresso, nel Retro Corchia, che ci porterebbe a collegare il Ramo dei Maremmani, con l'esterno, la soluzione, siamo sicuri, è alla portata, dopo varie battute esterne, anche in ambiente innevato ci dedichiamo a lavorare in una cavità denominata Bocciolix, che sembra molto promettente, viene forzata una strettoia che si affaccia su alcuni pozzi, ma sfortunatamente non si approda all'anelata congiunzione. Nel frattempo il 10 giugno di quest’anno durante un breve campo, alcuni di noi si dedicano in una cava abbandonata , quasi per gioco, a spostare alcune pietre in frana da cui spira con decisione molta aria. In un paio di uscite, complice una buona dose di volontà ed ostinazione, viene rivelato un meandro molto lavorato, indice che in passato era una via preferenziale dell'acqua meteorica, che conclude con un'apertura, oltre si può intravedere un piccolo terrazzo e nulla più.
Leggi tutto: Buca del campo – Ingresso Lorenzo Brizzi
Sin da bambini avevamo ascoltato storie, racconti e forse leggende sulla “cava dal carbon”. Poi il passare degli anni, il trascorrere del tempo e l’inevitabile scomparsa dei narratori fece pian piano cadere gli antichi ricordi nell’oblio.
Leggi tutto: Ritrovata Miniera di Lignite
Ultimo week end di giugno in Slovenia. All'appuntamento di Fornola ci ritroviamo in sette, il tempo di sistemare i bagagli e partiamo alla volta di Parma a recuperare Anna, il viaggio è lungo, ma nel primo pomeriggio siamo a Prosecco, dove incontriamo il nostro amico di Trieste, per poi recarci in Slovenia a visitare le grotte di San Canziano, e di apprezzare il paesaggio carsico, dove il fiume Reka scompare nel sottosuolo, per riemergere 34 km più a valle con il nome Timavo, e sfociare quindi nel golfo di Trieste, a San Giovanni di Duino. Quando superiamo il confine per rientrare in Italia, rimane il tempo di preparare il campo con le tende , per poi recarci a cena, il giorno seguente saranno previste due grotte, la Davor e la grotta del Fumo.
Leggi tutto: Slovenia Giugno 2012Una piacevole sorpresa
Quando ho deciso di partecipare al raduno, senza conoscere i torrenti della Garfagnana, le informazioni ricavate da internet erano scarne e non troppo incoraggianti, ma avevo comunque voglia di vedere queste forre.
Sabato mattina ci ritroviamo in quattro (al Decathlon alle 7.15): Anna, Biagio, Domenico e io.
Tra tende, zaini, mute, corde ecc. il bagagliaio è quasi “a tappo”.
Il cielo è grigio, a tratti plumbeo, sembra stia per piovere e la situazione non è incoraggiante: spero tanto che le aspettative (soprattutto degli altri che ho coinvolto) non vadano deluse.
Poco dopo le 9.00, quando arriviamo al camping Pian d’Amora, (a Coreglia Antelminelli) c’è il sole e fa abbastanza caldo.
Facciamo conoscenza con altri torrentisti e in particolare con Luca Politi il “PISANO”, organizzatore del raduno, che in breve coinvolge e contagia con il suo entusiasmo un bel gruppo, cui ci aggreghiamo volentieri: andiamo al rio delle Pili (o rio Maggiore), un altro gruppo è diretto al Torrente Ania.
Un po’ per l’allegra compagnia, un po’ perché la forra è comunque abbastanza bella (decisamente meglio di quanto mi aspettassi) il divertimento è notevole e, giunti al salto finale, lo ripetiamo un paio di volte, prima di prendere il sentiero che in breve ci riporta alle macchine, dispiaciuti che sia già finita. Ma non facciamo in tempo a cambiarci che il Pisano scalpita: “chi viene a fare l’Ania?”
Tentiamo di seguirlo, ma non conosciamo la strada e ci semina in pochi minuti.
Più tardi, carta stradale e scheda della forra alla mano (ormai rassegnati a scendere per conto nostro), riusciamo a ricongiungerci al gruppo che troviamo già pronto ad incamminarsi sul sentiero avvicinamento. Sono contenti di rivederci, si fermano ad aspettarci e poco dopo partiamo tutti insieme, chiacchierando e scherzando lungo il sentiero, a tratti ingombro di rovi, nonostante il passaggio di quanti ci hanno preceduto in mattinata.
Anche l’Ania è, per quanto breve, piuttosto bello, con un tratto stretto e buio, incassato tra pareti non altissime ma arrotondate e contorte tanto che talvolta sembrano chiudersi a volta sopra di noi. Qualche calata, un bel toboga, un salto un po’ delicato, poi giungiamo in breve alla fine della forra, dove c’è una diga con una cascata di circa 15m; peccato che la pozza sottostante sia profonda appena 1,5m, la calata è obbligatoria.
Siamo comunque soddisfatti e dopo una “doverosa” sosta al bar per una birra, rientriamo al camping.
La cena è buona e abbondante, così come il vino, e il tasso alcolico cresce rapidamente, tra chiacchiere e brindisi, soprattutto in onore di Romano Perotto, 80enne attivissimo torrentista.
La mattina seguente, smontate le tende e pronti a partire, dopo qualche cambiamento di programma, decidiamo in maggioranza di andare al Rio Levigliesi, sempre trainati dal pisano.
Siamo davvero tanti, ma già lungo il sentiero di avvicinamento, che scende ripido dal paese al torrente, ci troviamo spontaneamente divisi in diversi gruppetti.
L’ambiente è davvero notevole, la portata abbastanza sostenuta, e un paio di calate sotto cascata risultano decisamente piacevoli; soprattutto la seconda, che termina sotto un arco naturale di roccia, veramente spettacolare.
Ancora un toboga e un piccolo salto, poi un breve cammino ci porta all’uscita della forra, attraversando un parco avventura.
Infine ci troviamo nuovamente tutti insieme al bar a mangiare e bere prima di salutarci e fare ritorno a casa.
Il viaggio di rientro, passando da Castelnuovo G. è piuttosto lento e arriviamo abbastanza stanchi, ma anche contenti per il bel week-end trascorso.
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Stand Speleo alla festa di S. Isidoro a Follo.
19 maggio, nonostante la pioggia il gruppo speleologico presidia numeroso lo stand davanti al banco della porchetta. Assediati da bambini curiosi, mentre i ragazzi si cimentano con gli attrezzi da risalita i papà assediano Pamela Von Topen.
Pioggia, freddo bambini che si arrampicano sugli alberi...... chi ha preso il braccio di Pamela?
Anche per l'anno 2014 sono state inserite in calendario due gite speleologiche è destinate a chi vuole avvicinarsi alla speleologia senza alcuna esperienza precedente e senza attrezzature specifiche.Le attrezzature specifiche saranno fornite a tutti i partecipanti (il costo calcolato in 15 euro per i soci e 20 per i non soci CAI serve per coprire le spese di noleggio attrezzature, biglietto d'ingresso alla grotta turistica, e per i non soci il costo assicurativo ) che dovranno preoccuparsi solo del proprio abbigliamento e del cibo.
AVVICINAMENTO
il punto di ritrovo sarà presso il paese di Levigliani dove il bus navetta del turistico ci accompagneranno fino all'ingresso.
DESCRIZIONE
L'ingresso ricavato in una cava di marmo abbandonata, a 860 metri sul livello del mare. Si procede in un tunnel artificiale per circa 170 metri fino alla vera entrata della cavità carsica. Sulla destra, si trova il cosidetto "Gendarme", una tozza e conica concrezione stalagmitica. Attraversando la "Galleria Franosa", si entra nella "Galleria degli Inglesi" (in omaggio alla nazionalità degli speleologi che la scoprirono) dove i colori delle concrezioni qui presenti passano da un colore rosso ruggine al bianco fino al bruno (inizialmente infatti era stata chiamata "Galleria Dipinta").
Nella "Galleria del Venerdì" una imponente concrezione a colata ha la forma di un'aquila con le ali dispiegate. Se si oltrepassano le acque poco profonde del "Laghetto del Venerdì"; e si oltrepassano le fitte concrezioni fossili della "Foresta Pietrificata " si raggiunge la meravigliosa "Galleria delle Stalattiti". Difficilmente paragonabile ad altri ambienti sotterranei, un grosso pilastro sembra da solo sorreggere l'intera volta, dove le concrezioni, addossandosi le une sulle altre, scendono lungo le pareti per tuffarsi in piccoli specchi d'acqua. L'itinerario prevede una deviazione verso il “Ramo del Fiume” fino alla base del pozzo della “Fangaia” ed infine sulla strada del ritorno altra deviazione nelle “Gallerie della Neve”
Il corso è rivolto a tutti coloro che sono interessati allo studio e all'esplorazione dell'ambiente ipogeo…..Ad acquisire la conoscenza degli argomenti multidisciplinari relativi alla conoscenza dei fenomeni carsici, delle tecniche di progressione e dei materiali per l’esplorazione dell’affascinante ambiente ipogeo, e delle diverse scienze che aiutano a comprenderlo……...Se il mondo ipogeo affascina, soltanto partecipando al corso si possono acquisire i sistemi e le tecniche di progressione di base. Le lezioni teoriche, comprendono argomenti che abbracciano l'ampio spettro delle discipline che interessano la speleologia, dalla morfologia ipogea alla geologia, alle tecniche di grotta ed i materiali, all'ecologia e alla salvaguardia dell’ambiente carsico nonchè alla sicurezza come fondamentale prevenzione degli incidenti.
E’ inoltre un’occasione per entrare a far parte della vita attiva del Gruppo Speleologico Lunense e partecipare con il proprio impegno alla conduzione di esplorazioni speleologiche nelle cavità delle Alpi Apuane e della provincia della Spezia.
La speleologia è l’ultimo confine rimasto all’esplorazione geografica del pianeta Terra
La scoperta di luoghi mai visti e attraversati prima è uno degli aspetti più emozionanti di questa attività, insieme ai legami di fiducia, responsabilità ed amicizia che si creano tra gli individui.
Inaugurazione del corso sabato 22 marzo 2014 presso Urban Center - La Spezia ( Vicino Teatro Civico )
Il programma del corso potrà variare in base alle condizioni atmosferiche, al progresso dei partecipanti e ad altri fattori contingenti.
Requisiti per la partecipazione al corso sono:
La quota di iscrizione è fissata in 150 euro e da’ diritto alla partecipazione alle lezioni e all’utilizzo dell’attrezzatura personale e collettiva durante il periodo di svolgimento del corso.
Il corso sarà svolto per un minimo di 5 persone e un massimo di 10.
Si ricorda ai partecipanti che l’attività speleologica presenta dei rischi. La scuola di speleologia CAI adotta tutte le misure precauzionali affinché nei vari ambiti si operi con ragionevole sicurezza. Aderendo al corso il partecipante è consapevole del rischio residuo che lo svolgimento dell’attività comporta.
Sotto l'egida della Scuona Nazionale di Speleologia CAI il 19 21 e 22 giugno 2014, sarà organizzato il primo stage di avvicinamneto alla speleologia, questo breve incontro è destinato a tutti coloro che desiderano conoscere il mondo sottereaneo.
PROGRAMMA:
REGOLAMENTO:
Per poter partecipare allo stage occorre:
PARTIRONO IN TANTI, TORNARONO CONTENTI!
CRONACA DI UNA SPELEOGITA – Antro del Corchia, ramo del fiume-fangaia – 11 marzo 2012 Sezione CAI La Spezia.
Quando qualcuno, su face book pubblica il numero dei partecipanti alla gita: “53 più gli accompagnatori”, i commenti sono vari, ma io già penso e scrivo che “sarà un successo!”.
Leggi tutto: Gita Speleologica 11Marzo2012
Qualche tempo fa ci siamo imbattuti in un piccolo trapano tassellatore della Bosch, le cui caratteristiche sono apparse, molto interessanti:
Dopo qualche mese di prove abbiamo tratto alcune conclusioni:
Pregi:
Difetti:
Per uso prettamente di armo ed esplorazione è sicuramente un prodotto valido ma la scarsa autonomia pregiudicano l'affidabilità e l'utilizzo, l'unica soluzione plausibile era di modificare il pacco batterie con uno esterno utilizzando un connettore tipo Amphenol, attualmete utilizzato dal CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO, secondo la soluzione di seguito riportata:
La prima operazione è smontare il trapano per asportare le batterie interne:
è importante smontare prima il mandrino e poi la scocca in plastica
si asportano le batterie interne.
e si prepara il foro per l'alloggiamento per connettore maschio da pannello:
preparando i cablaggi secondo lo schema:
1/Terra = Positivo
2/3 = Negativo
importante è realizzare una ghiera metallica per il fissaggio del conettore
Infine collegare un diodo minimo da 4 Amp. inserito sul positivo, per evitare una inavvertita inversione di polarità che causerebbe il guasto della scheda di controllo elettronico.
il risultato finale:
Il pacco batterie utilizzato è formato da quattro celle ai polimeri di litio (LIPO) da 3,7 Volt, e 3950 mAh
Ma è possibile utilizzare anche altri tipi di batterie tra cui una seplice batteria al piombo da 12 Volt
Prefazione:
Durante “i giorni del grande buio” Mehèr e Onnik si trovarono ad affrontare l'oscuro giunto dalle terre del nord, furono lune terribili , il fango misto a sangue scorreva nelle valli, le notti interminabili lasciavano poco spazio ad albe sempre più pallide, orde di feroci creature alimentate dal male e dal dolore, al loro passaggio solo arida desolazione e carestia, non restava altro che combattere, pioggia e fango, lame spezzate e null'altro ove ogni strada sconosciuta conduce, i tempi in cui l'esplorazione e l'avventura erano ciò che alimentava lo spirito parevano molto lontani. E mentre Gaia in superficie continua il suo eterno ciclo nel sottosuolo il tempo sembra sospeso, la pioggia continua a cadere, lavando ogni roccia, ogni osso e ogni goccia di sangue, filtrando in un lento stillicidio, ogni goccia scorre, gonfia e un fiume sotterraneo scava, erode e corrode, e nuovi abissi prendono forma, quando in superficie sono passati eoni.
Leggi tutto: Risalira degli Uomini RanaTRAVELLING LIKES EXPERIENCE
In occasione della TLE, organizzata da Speziaexpò e Fiera Milano nei giorni 29/30 Sett e 1/2 Ott 2011, con l'obbiettivo di promuovere il mondo del turismo e le attività del tempo libero che si svolgono nella nostra provincia, il Gruppo Speleologico Lunense è stato presente alla manifestazione con uno stand. Abbiamo allestito lo spazio a noi dedicato con materiale fotografico ed informativo. In questa occasione non poteva di certo mancare Pamela Vontoppen nostra rappresentante ufficiale e madrina della manifestazione!